Come dice la parola in Inglese, si tratta di un vero proprio “muro a led” perché la sensazione che dà guardandolo è quella di una parete video continua, senza alcuna giunzione tra i moduli che lo compongono, permettendo così di coprire qualsiasi spazio, digitalizzandolo. Nella stretta accezione anglosassone del termine normalmente si utilizza la parola led wall in ambito scenografico e di studio (televisivo, virtuale), ovvero all’interno di aree dove lo schermo viene ripreso da telecamere professionali. Ma ormai in Italia il nome è esteso a tutte le applicazioni, non solo indoor con luminosità standard, ad esempio all’interno di un negozio, o con alta luminosità per installazione in vetrina ma anche outdoor, e in questo caso si parla di ledwall pubblicitari.

Il “Passo” ovvero la grandezza dei led dipende dalla distanza da cui si deve vedere.

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